I prodotti locali si impongono anche grazie agli chef
Caso singolare e felice, i ristoranti vincitori del concorso 'Menu a Km 0'sono stati uno per provincia: primo il Boccondivino di Licciana in Lunigiana, secondo La Montanara di Ramiseto nel Reggiano, terzo Il Castagno di Giuncugnano in Garfagnana e una menzione speciale al Rifugio Lagdei nel Parmense. Ma forse il caso non è tanto singolare, se si fa mente alle diverse e ottime tradizioni gastronomiche presenti in ognuna delle aree del Parco.
La premiazione è avvenuta alla presenza di una nutrita e qualificatissima rappresentanza di giornalisti di testate nazionali - come il Tg2, l'Ansa, Repubblica – regionali e locali, invitati dal Parco per una ulteriore occasione promozionale e che hanno a loro volta dovuto affrontare un vero e proprio cimento con la ricchezza e la bontà delle preparazioni.
Ora, premiati i vincitori, rivolte le dovute congratulazioni agli altri 23 partecipanti al concorso – che nel voto hanno tutti saputo registrare risultati più elevati rispetto alle precedenti edizioni – è il momento di tirare le prime somme che riguardano i contenuti ispiratori dell'iniziativa del Parco e di Coldiretti, i suoi risultati complessivi, la prospettiva per il futuro.
L'ispirazione
Il Parco ha sempre maggiori e più approfondite motivazioni per organizzare un evento che si basa su concetti strettamente legati alla propria missione di conservazione ambientale e di promozione dello sviluppo locale: richiamare l'attenzione sui record di prodotti tipici che questo territorio può vantare; premiare lo sforzo di chi si impegna qui in due comparti fondamentali – agroalimentare e turistico – aiutando tanto la tutela di una biodiversità specifica che l'economia locale; favorire la creazione di 'filiere corte' dalla produzione al consumo, così da renderle economicamente e ambientalmente sostenibili. Ragioni che, del resto, si stanno affermando anche altrove, se è vero che i menu a km zero stanno proponendosi in molte altre regioni.
I risultati
L'insistenza su questi concetti, anche attraverso una modalità coinvolgente come quella del concorso, sta determinando risultati tangibili. Che sono certamente quelli registrati dall'aumento del numero dei ristoranti partecipanti e della qualità dei menu proposti, dei voti espressi dai clienti o dei clienti stessi, dalla crescente richiesta di informazioni e persino dalla nascita di gruppi che fanno il 'giro' dei ristoranti. Ma che stanno soprattutto nell'evidente crescita della sensibilità e dell'attenzione verso la qualità e la provenienza dei prodotti, nella ricerca che si è stimolata per particolarità e innovazioni, nella messa in valore di elementi 'di nicchia' che, senza una provocazione, difficilmente riescono a segnalarsi.
Novità e conferme
La novità maggiore è stata la più ampia e qualificata copertura mediatica, enfatizzata dalla presenza, di cui abbiamo detto, di giornalisti ai quali è stato più facile, grazie al concorso, illustrare i legami tra le eccellenze territoriali e la "cultura" del Parmigiano- Reggiano o quella "del castagno" o, ancora, quella "del testo", il disco per la cottura sul fuoco. Una presenza destinata a dare buoni frutti in futuro.
La conferma – ma non è una sorpresa – viene dalla constatazione che i nostri prodotti locali, - per varietà, qualità, singolarità, cura e legame con la tradizione culinaria – possono reggere qualsiasi confronto e che i ristoratori e gli chef di questo comprensorio sanno utilizzarli in modo sapiente per proporsi in modo competitivo su un mercato difficile e combattivo.
Le prospettive
Le potenzialità dell'iniziativa sono davvero grandi. Estendere l'evento e articolarlo di più potrebbe conferirgli ancora maggior appeal. E l'esperienza di un rapporto diretto con importanti organi di informazione potrà consentirgli una maggiore risonanza. La prospettiva più 'utile' all'insieme delle finalità dell'evento sembra però essere quella di una organizzazione che unisca l'offerta dei menu alla scoperta dei luoghi del Parco e che possa 'fidelizzare' un numero sempre maggiore di persone ad un numero più ampio di località dell'area protetta.