Dal 1992, anno di creazione dello strumento finanziario LIFE, al 2013 (anno di chiusura della quarta fase del Programma) l'Unione Europea ha finanziato qualcosa come 3.954 progetti contribuendo con circa 3,1 miliardi di euro alla protezione dell'ambiente. Si è appena conclusa la quinta fase (2014 - 2017).
A gestire il Programma LIFE è la Commissione Europea, supportata dall'Agenzia Esecutiva per le Piccole e Medie Imprese (EASME) e da gruppi di lavoro esterni dedicati agli aspetti di selezione, monitoraggio e comunicazione dei progetti.
Più in dettaglio i progetti finanziati a tutela della natura e della biodiversità intendono migliorare la salvaguardia delle specie e degli habitat a rischio di estinzione. Il loro scopo deve essere contribuire all'attuazione delle Direttive Uccelli (79/409/CEE) e Habitat (92/43/CEE) e alla implementazione della Rete Natura 2000.
L'orso bruno, la foca monaca e il lupo figurano tra le specie che hanno maggiormente beneficiato dei progetti LIFE in Italia. Oltre 400 - più di un terzo - delle specie a rischio elencate nelle suddette Direttive sono state oggetto di almeno un progetto LIFE.
I fondi LIFE hanno inoltre finanziato oltre 1.000 piani di gestione nell'ambito della rete Natura 2000. Si tratta di un importante passo nella lotta alla perdita di biodiversità. Altri progetti hanno creato corridoi ecologici e habitat urbani per le specie selvatiche, introdotto misure di adattamento ai cambiamenti climatici, sostenuto servizi per gli ecosistemi e sensibilizzato le imprese all'importanza della biodiversità. Oltre 100 progetti LIFE hanno contribuito ad affrontare il problema delle specie esotiche invasive anche note come specie aliene.