Lo scavo nell'ospedale di San Lorenzo (Passo dell'Ospedalaccio)

L'ospedale di San Lorenzo di Centocroci è probabilmente da identificare con il San Lorenzo in alpibus citato tra le dipendenze dell'abbazia di S. Apollonio di Canossa nel 1116 in una bolla di papa Pasquale II. Nel 1137 passa al monastero di S. Prospero di Reggio Emilia secondo un diploma di Lotario. Nelle prime decime del 1296-1297 è citato tra gli enti esenti nella diocesi di Luni, ma sia precedentemente sia successivamente è assente dalla documentazione inerente la diocesi. Di particolare interesse appare una visita pastorale del vescovo di Reggio del 1596, nella quale si parla di una prateria spaziosa e piana nella quale sono ubicate le vestigia dell'ospedale, che ha dimensioni di 60 x 25 braccia, e delle case contigue, delle quali non sappiamo nulla di più. Si trovava già in stato di rudere, ma si vedevano muri di 2 braccia legati con calce e con molte "pietre quadrate". Nel versante lunigianese sembra si trovasse un altro edificio.

A seguito della ricognizione di superficie, nella quale era stato individuato con precisione il sito dell'ospedale presso il passo dell'Ospedalaccio, è stato condotto uno scavo archeologico, con la direzione scientifica delle due Soprintendenze archeologiche di Emilia Romagna e Toscana e il coordinamento sul campo del dott. Massimo Dadà.
In prossimità del Fosso dell'Ospedalaccio, in corrispondenza dei rinvenimenti di pietre lavorate e malta avvenuti durante le ricognizioni del 2009, un primo saggio ha permesso di portare alla luce le tracce di una capanna in legno, purtroppo di funzione incerta. Da questo saggio provengono due reperti artificiali di particolare interesse: un frammento di ansa in vetro azzurro-verde appartenente ad una piccola brocca ed un frammento di parete di brocca di produzione pisana con linee sinusoidali incise, databile tra XII e XIV secolo.
In una seconda area di scavo si è individuata quella che con ogni probabilità è la piccola chiesa, dedicata a San Lorenzo, che offriva il conforto religioso agli ospiti. Si tratta di un edificio in muratura con un'abside semicircolare, caratterizzato da una tecnica costruttiva particolarmente accurata, con pietre sbozzate o squadrate e legate con malta, indizio del notevole sforzo economico che i fondatori hanno profuso nella costruzione dell'ospedale. Accanto e di fronte a questa chiesa si addossavano altri edifici che offrivano più specificamente gli spazi di accoglienza, ivi compresi probabilmente i ricoveri per gli animali da soma.

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