Questa varietà non si riferisce solo alla forma e alla struttura degli esseri viventi, ma include anche la diversità intesa come abbondanza, distribuzione e interazione tra le diverse componenti del sistema. Tutto questo ha trovato nell'Appennino Tosco Emiliano un'alta capacità di espressione.
La diffusa presenza dell'uomo, con la sua incessante azione di adattamento alle condizioni ambientali, di ricerca delle migliori risorse per il sostentamento, di mutamento nell'uso dei terreni e di trasformazione delle colture e dei loro prodotti, ha aggiunto varietà alla varietà.
Qualche volta minaccia, altre volte buon artefice, l'uomo ha utilizzato i beni, le risorse, i servizi della biodiversità appenninica costruendo su di essa la propria florida economia, oggi messa a rischio da un rapido processo di appiattimento e omologazione.
Ogni minaccia alla ricchezza di biodiversità è minaccia allo sviluppo di un'economia stabile, di lungo respiro. Ma essa chiama in causa anche la responsabilità nei confronti del Pianeta e delle generazioni future.
Nell'equilibrio TRA UOMO E NATURA IL SEGRETO PER AFFRONTARE I RISCHI DELL'OMOLOGAZIONE
Il castagno e l'Aquila reale, i pipistrelli e il Cavallo appenninico, l'Osmoderma eremita e la Pecora cornigliese, la Primula appenninica e il Lupo, così come i 37 habitat di interesse dell'Unione Europea, le 122 specie animali e 260 vegetali di interesse conservazionistico, impongono di rinnovare l'alleanza tra uomo e natura.
La Riserva MAB Unesco, che comprende un Parco nazionale, due Parchi regionali e numerosi Siti Natura 2000, si propone di sperimentare e promuovere idee nuove e metodi moderni per rinnovare questa alleanza.
Vai sul sito della Riserva MaB: www.mabappennino.it