Attesa la proclamazione delle idee imprenditoriali vincitrici del concorso
C'è attesa per gli esiti del concorso che il Parco, in collaborazione con Confcooperative Reggio Emilia e la Banca di Credito Cooperativo di Cavola e Sassuolo, ha recentemente bandito con lo scopo di promuovere e sostenere nuove idee per l'Appennino Reggiano legate ai temi della green economy e dello sviluppo socio-economico sostenibile.
"Una Montagna di Imprese" – così si chiama il concorso – sta per avere i suoi vincitori, che una commissione sta scegliendo tra le 12 idee progettuali candidatesi. Ma è già possibile qualche valutazione, ad esempio sul numero di progetti, che costituiscono un segnale chiaro che in questa porzione di Appennino c'è ancora voglia di fare impresa e che i temi innovativi dell'imprenditoria 'verde' sanno stimolare gli interessi sia dei giovani (molte le domande consegnate da gruppi di giovani e giovanissimi) e di imprese già esistenti, volonterose di innovarsi e cogliere le opportunità della green-economy.
E' questa una consapevolezza che il Parco ha maturato nel corso della elaborazione del proprio "Piano Pluriennale Economico e Sociale per la promozione delle attività compatibili (PPES)", approvato nello scorso dicembre. E, sostenendo l'iniziativa del concorso, esso ha voluto anticipare la concretizzazione di alcuni dei punti cardine del Piano, e ha scelto di favorire, soprattutto con investimenti diretti sulle risorse umane, l'incremento e la qualificazione delle attività socio-economiche. Perché, come ormai è stato più volte sottolineato, la tutela e la conservazione in questo contesto montano sono messe a rischio soprattutto dall'abbandono del territorio e delle sue risorse.
Per questa ragione, l'importanza di consolidare e qualificare il legame tra Parco e tessuto economico è stata ritenuta da tutti i promotori del concorso "Una Montagna di imprese" un elemento prioritario anche in sede di valutazione delle idee imprenditoriali, puntando a favorire quelle la cui operatività - o i cui risultati - ricadranno prevalentemente (almeno in una fase iniziale) sul territorio dei Comuni reggiani aderenti al Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano, in particolare nelle aree di crinale.
Seppur nato in ambito di Appennino reggiano, il concorso ha anche voluto attribuire premialità alle candidature capaci di evidenziare e accrescere le capacità di relazione e di scambio economici/culturali tra i diversi versanti dell'Appennino (Appennino Reggiano, Appennino parmense, Garfagnana, Lunigiana), elemento che risponde anch'esso a una delle priorità operative più stringenti del Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano.
Veniamo ora ai 'premi'. Ai tre vincitori, che verranno annunciati a breve, la Confcooperative Reggio Emilia fornirà servizi di consulenza in fase di start up, con la realizzazione del business plan e del piano finanziario dell'iniziativa; con ricerca di eventuali soci e partner per lo sviluppo dell'idea imprenditoriale, con l'assistenza contabile e giuridica per i primi due anni dall'avvio dell'iniziativa. La Banca di Cavola e Sassuolo ha invece predisposto per i vincitori linee di finanziamento agevolato, per un importo massimo di 20.000 euro con durata massima 36 mesi. Infine il Parco metterà a disposizione dei vincitori i propri strumenti di comunicazione per promuovere start-up e servizi delle imprese e organizzerà incontri con i principali soggetti socio-economici del territorio di riferimento, presentando loro le idee imprenditoriali per verificare e supportare lo sviluppo di potenziali collaborazioni.