Un ‘Paniere’ per valorizzare le produzioni tipiche dell’area vasta
Un'unica "vetrina del gusto" per la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche delle aree protette poste tra Liguria, Emilia e Toscana. La concretizzazione di un'idea che è insieme di tutela e di marketing, nata dal percorso comune avviato con 'Parchi di Mare e d'Appennino'. Le aree protette di questa area vasta vantano una enorme varietà di prodotti agroalimentari tipici e locali, legati non solo al territorio che li produce, ma anche alle persone che sapientemente li lavorano.
Per valorizzare questa incredibile ricchezza e diversità di prodotti esclusivamente di filiera locale, è nato il 'Paniere dei Parchi', che promuove giornate dedicate alla presentazione e vendita dei prodotti, attraverso mercati appositamente organizzati o in occasione di selezionate manifestazioni di settore. È quello che è avvenuto ad aprile nei borghi di Riomaggiore, Manarola e Corniglia o a luglio quando il 'Paniere' è stato ospite al Festival delle Città Slow a Felina.
I visitatori, i turisti e i residenti possono così acquistare direttamente dai piccoli produttori dei Parchi appenninici prodotti di eccelsa qualità e vivere un'esperienza che azzera le distanze tra produttore e consumatore. Inoltre, i prodotti rappresentano veri e propri biglietti da visita del territorio e permettono così di divulgare, insieme alle eccellenze agroalimentari e vitivinicole, anche i luoghi da cui provengono e le storie, le culture e le tradizioni che li caratterizzano.
Prodotti e paesaggio in Appennino coincidono, come due facce della stessa medaglia: è il caso delle foraggiere del versante nord che parlano di Parmigiano Reggiano, dei pascoli del crinale con il Pecorino, dell'Alta Garfagnana per il farro e il granturco, dei boschi della Lunigiana per le castagne, delle Alpi Apuane per il lardo, delle terrazze delle Cinque Terre per il vino Sciacchetrà, o dei boschi d'abete per la melata. Sono solo alcune delle produzioni di altissima qualità da degustare sempre pensando ad un luogo, alla sua storia e alla creatività di genti che nei secoli hanno saputo produrre e conservare sapori così singolari.
Il Parco dell'Appennino Tosco Emiliano apporta, a questo quadro d'eccellenza, un contributo determinante. Sono infatti complessivamente 64 le produzioni tipiche (tra Dop, Igp, tradizionali, vitivinicole, ecc.), registrate nel territorio delle province che lo compongono. Un dato che rappresenta quasi il 12% di tutte quelle dei parchi nazionali italiani e lo pone al vertice della graduatoria nazionale.
Ecco i produttori del nostro Parco nazionale che hanno concorso a formare il 'Paniere dei Parchi':
Caseificio del Parco, Fattoria nel Parco e Agriturismo Valle dei Cavalieri di Ramiseto; Aziende Le Vigne, Casteldelpiano e Montagna Verde di Licciana Nardi; Il Giardino della Luna, Sergio Malatesta e Azienda Sartori di Bagnone; Azienda Lamoretti di Langhirano; Aziende Renzo Nardi, Barbara Barbieri e Fabio Bertolucci della Lunigiana; Aziende Giorgio Tazzara, Girolamo Davì, Fernanda Capri e la Farmacia Clementi di Fivizzano; Sapori di un Tempo e Azienda Garfagnana Coop di San Romano in Garfagnana; Azienda Pier Paolo Piangeri di Filattiera; Azienda Da Pasquino di Garfagnana; Azienda La Giustrela di Monchio delle Corti; Rifugio Lagdei di Corniglio.