Primo progetto del grande percorso dalla Via Emilia al Parco
Un percorso "dolce", per la gran parte percorribile da ogni categoria di persone, comprese le meno abili. Un tracciato pedonale e ciclabile che parte dalla pianura, dalle Casse di Espansione del Secchia e, seguendo il corso del fiume, sale all'Appennino, penetra nel Parco nazionale poco prima di Poiano, attraversa con un guado il corso d'acqua e risale il pendio – fino a Marmoreto di Busana, o – tornando in sponda destra - a Giarola di Ligonchio.
Circa settanta chilometri, da Rubiera a Ligonchio, appunto, da percorrere lentamente, inoltrandosi per luoghi ancora totalmente integri, sfiorando mulini e borghi rurali dal fascino spesso dimenticato, cogliendo magari l'occasione per visitare edifici storici prima abbandonati e, chissà, recuperati grazie ad una nuova possibile funzione indotta dal passaggio escursionistico. E sfruttando la possibilità di avvicinare, penetrandovi in modo 'naturale', uno degli scenari più singolari e suggestivi della montagna reggiana: quei Gessi Triassici che costituiscono un unicum dal punto di vista geologico – meta continua di studiosi, esperti, curiosi e appassionati – e una attrattiva paesaggistica di rara bellezza.
Non è la descrizione di un sogno, ma la presentazione di una opportunità che sta già in un apposito "Accordo di Programma", è compreso negli obiettivi del Parco e delle istituzioni locali e alla quale si è cominciato concretamente a lavorare in questi mesi con intese, proposte e progetti.
Una di queste intese è quella sottoscritta già due anni fa tra il Parco nazionale e il Consorzio del Parco fluviale del Secchia, relativa proprio alla predisposizione di un progetto strategico di mobilità sostenibile che riguardi l'intero corso del fiume. Un'altra, più recente, è quella formalizzata con il Parco Locale lombardo di Interesse Sovracomunale delle Golene Foce Secchia, per programmi comuni di gestione e promozione, anche considerando il fatto importante che il percorso, verso nord, è già oggi utilizzabile sugli argini fino al Mincio, a Mantova e oltre.
Un progetto è quello predisposto dal Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano e presentato dall'Unione dei Comuni dell'Alto Appennino e dalla Comunità Montana, come concorrente al bando della Regione Emilia-Romagna nell'ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013. Riguarda la realizzazione di un tratto funzionale di una decina di chilometri, compreso tra Talada, frazione di Busana, e Ponte Pianello, in comune di Villa Minozzo. Un tratto con la sistemazione di parcheggi alle estremità, il recupero di strade poderali esistenti, il rifacimento di un tratto eroso dalle piene del Secchia, l'installazione di attrezzature per la sosta e l'osservazione della fauna (particolarmente ricca nella zona), la posa di cartellonistica illustrativa.
Come ha avuto modo di sottolineare il Sindaco di Busana e Presidente dell'Unione dei Comuni dell'Alto Appennino Reggiano, Alessandro Govi, si attua un investimento contenuto di risorse – la spesa prevista è di circa 300.000 euro – ma si realizza il primo elemento di un sistema di grande interesse e valore. Un percorso unico nel panorama nazionale per il contesto in cui si inserisce e gli aspetti ambientali che rende fruibili in modo sostenibile, ben rappresentando l'idea corretta che deve prevalere per la gestione del turismo in un'area protetta.