Giovanelli: “Strumento utile all’innovazione che i parchi assicurano”
( 12 Febbraio 2011 )Con un primo “rapporto’ sui parchi regionali toscani, presentato da Paolo Pigliacelli di Federparchi, si è aperta ufficialmente l’attività del Centro Italiano Studi e Documentazione sulle Aree Protette. Il Centro, intitolato a Valerio Giacomini, grande studioso e padre della moderna e interdisciplinare visione dei parchi, nasce dalla collaborazione tra la Regione Toscana e la Federazione dei Parchi. Ieri, alla presenza dell’Assessore regionale Anna Rita Bramerini e di molti tra studiosi, esponenti dei parchi, amministratori e cittadini, si è tenuta l’inaugurazione delle attività, appunto, ma anche della sede, nella prestigiosa Tenuta di San Rossore, all’interno del Parco naturale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, terzo importante partner della nuova impresa.
E già dalla sintesi del primo lavoro di indagine del Centro è possibile cogliere tutte le potenzialità di una struttura che vuole fornire un servizio – fino ad oggi inesistente – di lettura scientifica e critica della realtà organizzativa e gestionale delle aree protette e delle loro performance, così importanti per il Paese e ancora scarsamente conosciute e valorizzate.
“I numeri”, come ha detto il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri, “valgono spesso più di tanti concetti e di tanti appelli. Servono a capire, a spiegare, a convincere. Ma devono essere certi e scientificamente corretti. Il Centro nasce per fornire al lavoro di tutti noi del mondo dei parchi, e ai decisori politici, strumenti utili alla scelte future”.
Presente all’inaugurazione, il presidente del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, Fausto Giovanelli, ha sottolineato nel suo intervento che il “Centro viene ad aiutare il lavoro dei parchi in un momento di riflessione e quasi di ripiegamento, comune per altro a molte istituzioni italiane. Le indagini e le elaborazioni del Centro, che fin dall’inizio segnalano l’esistenza di una realtà dei parchi toscani consistente e solida, praticamente irreversibile, potranno fornire un supporto molto atteso per le scelte che devono essere compiute in due fondamentali direzioni: quella verso modelli amministrativi per i parchi sempre più semplici ed efficienti e quella del lavoro secondo logiche ‘di sistema’, cioè per ambiti territoriali omogenei o interconnessi”. Due aspetti innovativi che rappresentano, per Giovanelli, “un altro contributo di modernità che i parchi possono dare ad un Paese che di innovazione ha assoluto bisogno”.