"Costruiamo una nuova immagine del Comune". Intervista al sindaco di Ligonchio
( 31 Marzo 2011 )Signor sindaco, con l’avvio del pieno funzionamento dell’Atelier, con l’arrivo di tanti ospiti anche stranieri e con un alto e costante flusso di visitatori, Ligonchio è il centro di un’impresa che sta cambiando il volto del comune e non solo. Qual è l’impegno del Comune in questo senso? Come vi state preparando?
Inutile sottolineare che il Comune ha seguito, o meglio accompagnato, l’intero sviluppo del progetto dell’Atelier ‘Di Onda in Onda’, orgoglioso per la scelta fatta dal Parco di considerarlo uno dei tre progetti strategici del Piano di sviluppo. Attraverso contatti pressoché continui con il presidente Giovanelli, con gli operatori del Parco e con i tecnici di Reggio Children, abbiamo vissuto i problemi e le difficoltà dell’allestimento nella Centrale Enel e accresciuto la consapevolezza delle straordinarie opportunità che si stanno aprendo per la nostra comunità. Sapevamo che era una iniziativa che usciva dai soliti schemi dell’investimento pubblico in montagna; con l’inizio degli arrivi già lo scorso anno, e con la programmazione dei nuovi per la prossima stagione, ne abbiamo la conferma.
Ci stiamo attrezzando prima di tutto dal punto di vista culturale, perché dobbiamo tutti realizzare che Ligonchio entra in una nuova dimensione, portatrice di contatti ed esperienze fuori dal comune. Ma anche sul piano pratico ci sono soluzioni da trovare e che stiamo immaginando – in ordine alla logistica, all’ospitalità, all’immagine – perché le ricadute sull’organizzazione e sull’economia di Ligonchio siano le più positive. Vogliamo pensare prima di tutto a dare il meglio alle tipologie di ospiti che avremo: studiosi certo, ma anche tanti e tanti ragazzi.
A questo proposito sta circolando sempre più spesso l’espressione ‘Ligonchio città dei bambini’. Come immagina in proposito il futuro per il suo Comune?
Prima che un’espressione è un impegno prioritario. Avere qui un centro così forte di richiamo basato sulla ricerca pedagogica e sulla sua connessione con i temi dell’acqua, dell’energia e dell’ambiente ci stimola a pensare ad un rinnovamento complessivo dell’immagine di Ligonchio. Un’immagine che rivaluti quella antica (in fondo qui con la Centrale si fa energia sostenibile da quasi un secolo) e le affianchi quella di una terra ricca di bellezze naturali – l’acqua, il bosco, la fauna – che possono essere viste, conosciute e vissute. Pensiamo che l’obiettivo sia quello di sommare all’Atelier altre ‘attrattive’ per i ragazzi e le loro famiglie; richiami che possano essere tali da annullare il fastidio della strada da fare per arrivare fin qui. Fare insomma in modo che l’avvicinarsi alla nostra montagna, il ‘guadagnarsela’, possa diventare un motivo di stimolo ulteriore, una esperienza da mettere in conto in ogni momento e in ogni stagione.
Ritiene che in paese e in zona la percezione dell’importanza dell’iniziativa vostra e del Parco sia già adeguata o pensa che ci siano ancora cose da fare e attenzioni da sollecitare?
Chi si sente appagato in operazioni del genere non va molto lontano. La consapevolezza è cresciuta, cittadini e operatori stanno lavorando per mettersi in sintonia con una realtà che cambia, sta nascendo anche l’Associazione degli Amici dell’Atelier. C’è comunque ancora molto, e ci sarà sempre, da fare. Bisogna confrontarsi, stimolare, inventare. A volte guardo a Reggio Emilia e penso che anche lì, dove ha operato Malaguzzi e dove Reggio Children è nata, non c’è ancora consapevolezza da parte di tutti di ciò che essa rappresenta. E Reggio Children è spesso più apprezzata all’estero che in città. Ma nel complesso ci si rende conto che siamo di fronte ad una iniziativa e ad una presenza che qualifica l’intera comunità, che, come dicevo, dà nuovo lustro all’immagine di Ligonchio.
Anche per accompagnare le novità legate all’Atelier, il Parco ha deciso di accelerare il trasferimento della sede operativa a Ligonchio. Vuole commentare questa decisione?
Era una soluzione annunciata e dunque attesa. Ma l’esperienza ha insegnato che l’attesa è spesso molto lunga per tante cose che sono annunciate e per questo c’è comunque tanta soddisfazione. Certo, la sede del Parco non ha lo stesso ‘peso’, dal punto di vista culturale, occupazionale o economico, della presenza dell’Atelier, ma è un elemento che sicuramente conferisce prestigio, che segnala un interesse e una attenzione per Ligonchio di cui andare contenti. E’ possibile che molti nostri cittadini lo apprezzino anche di più. E’ un risultato raggiunto, una promessa mantenuta che ci fa dire: “Bel colpo Parco!”