Il WAC del Parco Nazionale si schiera con il CFS di Parma
( Sassalbo, 10 Gennaio 2013 )Può un privato allevare un lupo selvatico o un cane nato da un incrocio con il predatore? Il Wolf Appennine Center (W.A.C.) del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano esprime il proprio disappunto sulla vicenda del lupo Fortorino e si schiera apertamente a fianco del Corpo Forestale dello Stato di Parma, sottolineando quanto sia grave e pericoloso affidare in modo definitivo un lupo a cittadino privato proprietario di molti cani.
La notizia, riferita dalla stampa locale, è che il lupo Fortorino, recentemente registrato all’anagrafe canina con il nome Dawa, potrebbe essere un ibrido, cioè nato dall’incrocio tra un lupo e un cane. «Anche se non è ancora chiaro a quale generazione si possa riferire l’evento di ibridazione – sottolineano gli esperti del W.A.C. del Parco Nazionale - si rende assolutamente necessario puntualizzare che la popolazione italiana di Lupo (Canis lupus italicus) vede la sua integrità genetica fortemente minacciata a causa dell’ibridazione. Il lupo e il cane appartengono alla stessa specie, in grado di accoppiarsi e produrre prole fertile (interfecondi). Accoppiamenti di questo tipo avvenuti in passato, e tutt’ora possibili in natura, fanno sì che il fenomeno abbia assunto proporzioni molto preoccupanti. Sulla complessa gestione di questi ibridi, presenti allo stato selvatico, c’è ancora un vuoto normativo nonché una totale mancanza di linee guida ministeriali».
A oggi il problema dell’ibridazione “lupo x cane” è stato sottovalutato e negligentemente trascurato sia dalle amministrazioni pubbliche che da buona parte del mondo scientifico. Il Wolf Apennine Center del Parco Nazionale, in collaborazione e sinergia con il progetto europeo Life Ibriwolf, sta ponendo le basi per una corretta definizione e messa in evidenza del problema, sia sul piano tecnico, sia gestionale e quindi normativo, attraverso azioni pratiche di contrasto al fenomeno dell’ibridazione (riduzione del randagismo canino, sterilizzazione degli ibridi allo stato selvatico, campagne di informazione e sensibilizzazione) e l’istituzione di un Tavolo di confronto con le categorie interessate (tra questi, amministratori locali, associazioni ambientaliste e animaliste, tecnici faunistici, Corpo Forestale dello Stato, Polizia provinciale).
«Proprio le attività che il W.A.C. intende mettere in atto in merito al fenomeno dell’ibridazione a livello locale nonché la ventennale esperienza del Parco Nazionale e dei suoi operatori in materia di monitoraggio e conservazione della specie lupo rendono il caso del lupo Fortolino una questione sulla quale ci sentiamo di esprimere il nostro parere – insistono gli esperi del Parco -
Come si concilia la detenzione di un lupo recuperato in natura, perciò da considerare al 100% come animale selvatico, con un allevamento di cani? E’ fondamentale sottolineare che il caso è sorto in conseguenze a delle analisi genetiche dagli esiti ancora incerti. In assenza del riscontro genetico si sarebbe seriamente valutata la possibilità di reinserire in natura quell’animale.
Comprendiamo che la vicenda decontestualizzata possa assumere connotazioni molto diverse: è normale che si possa pensare che un ulteriore trasferimento per l’animale possa rappresentare una fonte di stress, ma qui si tratta di prendere la decisione “per la vita”. Noi pensiamo che detenere un lupo adulto in gabbia non sia giusto, che sia pericoloso e soprattutto che il predatore vivrebbe un forte disagio, se non altro per la sua forte predisposizione naturale al continuo movimento. Noi pensiamo che si dovrebbe operare in modo tale da assicurare al lupo Fortorino un futuro all’interno di una struttura idonea e non certo legato al guinzaglio, in una gabbia, o magari in qualche mostra mercato».
I pochi lupi attualmente detenuti in cattività sono regolarmente affidati ad aree faunistiche strutturate in modo idoneo alla captivazione di tali animali, con personale tecnico e veterinario qualificato. Viceversa le persone che verrebbero ufficialmente autorizzate a detenere il lupo Fortorino non hanno alcuna esperienza in merito alla detenzione di animali selvatici e non possiedono strutture idonee.
«L’affidamento del lupo in questione a un privato costituirebbe un preoccupante precedente. In seguito a questa vicenda, che rappresenta un’eccezione alle disposizioni normative in merito alla detenzione di lupi, chi potrebbe vietare a qualsiasi persona di prelevare un cucciolo di lupo in natura nella speranza che possa presentare tracce genetiche di ibridazione? Esiste, inoltre, il rischio fondato che il lupo si accoppi con i cani insieme ai quali viene allevato, producendo nuovi ibridi con destino imprevedibile (vendita, liberazione deliberata in natura o fuga accidentale). Molte persone difficilmente riescono a distinguere un cane di tipologia lupoide (Cane lupo cecoslovacco, Cane lupo di Sarloos e Cane lupo italiano) da un Lupo, due entità profondamente diverse sotto molteplici aspetti. Per esempio potrebbero moltiplicarsi le segnalazioni di lupi confidenti o aggressivi con conseguenze facilmente immaginabili dal punto di vista mediatico, rendendo vano il lavoro degli esperti che si occupano anche di attività di didattica e sensibilizzazione sul Lupo».
E’ importante, infine, ricordare gli aspetti normativi. La legge 11 febbraio 1992 n. 157 inserisce il lupo tra le specie particolarmente protette (art. 2, c. 1): vieta la cattura e l’uccisione, il disturbo, il possesso, ed il trasporto. La legge 1992, N. 150, che disciplina i reati relativi all'applicazione in Italia della convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione, prevede l’arresto da tre mesi ad un anno o ammenda per chiunque, importa, esporta o riesporta, sotto qualsiasi regime doganale, vende, espone per la vendita, detiene per la vendita, offre in vendita, trasporta, anche per conto terzi, o comunque detiene esemplari di specie come il lupo (indicate nell'allegato A). In sintesi per questa legge, dal punto di vista normativo, sono da considerarsi lupi al 100% anche gli ibridi (lupoxcane) che hanno anche un lontano parente lupo (quattro generazioni prima).
Wolf Apennine Center
Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano