La Provincia della Spezia firma con il WAC il patto dei lupi

( Sassalbo, 08 Gennaio 2014 )

Dopo il ritrovamento sul Monte Gottero (cima dell'Appennino Ligure di Levante di 1639 metri s.l.m. posta tra Liguria ed Emilia, a breve distanza dalla Toscana) di un cucciolo di Lupo in pessime condizioni di salute e deceduto nel giro di pochi giorni, la Polizia Provinciale della Spezia ha sollecitato un accordo di collaborazione con il Wolf Appennine Center del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano. Il nucleo di esperti del Parco, infatti, è specializzato nel monitoraggio del predatore e nella mitigazione dei conflitti che si vengono inevitabilmente a creare in zone fortemente antropizzate.

La firma della convenzione, siglata dal presidente del Parco Nazionale, Fausto Giovanelli, e dal commissario straordinario della Provincia, Marino Fiasella, è avvenuta in questi giorni alla Spezia all’interno del PalaLupo, presente nel capoluogo del Levante Ligure il 6 e il 7 gennaio per proporre i progetti e le offerte di educazione ambientale dei Parchi Nazionale delle Cinque Terre e dell’Appennino destinati alle Scuole di ogni ordine e grado.

Il lupo non è stato reintrodotto dall'uomo nel corso degli ultimi decenni, ma ha seguito un ripopolamento per dispersione motivato dall'aumento della selvaggina e sta rapidamente riconquistando gli spazi montani e collinari abbandonati dall'uomo, arrivando sino alle pianure. Erroneamente si teme che il predatore possa essere pericoloso per le persone, ma non è così: i lupi rifuggono per quanto possibile ogni contatto con gli esseri umani. La convivenza tra uomo e lupo, quindi, è possibile ma per raggiungerla sono necessari accorgimenti e informazioni corrette, altrimenti il rischio è che si arrivi ad atti estremi come quelli intrapresi nelle ultime settimane dai pastori della bassa Toscana, dove è in atto una vera e propria caccia al lupo, nonostante si tratta di un animale protetto dal 1971. Per questo la collaborazione tra il personale del Wolf Appennine Center e la Polizia provinciale spezzina riguarderà anche gli aspetti comunicativi e di prevenzione, in linea con quelle che sono le attività quotidiane messe in atto dal centro per la conservazione della natura del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano.

I pastori spezzini, la Provincia e il Wac predisporranno insieme progetti per ottenere i finanziamenti necessari per allestire recinzioni antilupo, strutture permanenti alte tre metri.
«Ne abbiamo realizzati una ventina sull'Appennino - spiega Willy Reggioni, responsabile del WAC - e gli attacchi alle greggi sono stati annullati. Ottimi risultati sono stati ottenuti anche con i recinti elettrificati, che si possono spostare da un pascolo all'altro. In questo caso, però, è molto importante che siano installati correttamente di volta in volta. Stiamo promuovendo anche l’utilizzo di cani da guardiania, in particolare pastori maremmani-abruzzesi, molto adatti per la custodia delle greggi - prosegue Reggioni - ma è necessario che gli allevatori siano adeguatamente preparati, altrimenti si possono rivelare più pericolosi per l'uomo dei lupi stessi. Abbiamo messo in rete i pastori che mettono a disposizione i cuccioli in forma gratuita: una volta formati gli allevatori, forniamo i cani selezionati in base alle caratteristiche»
Il Wac del Parco Nazionale opera anche sul fronte dei risarcimenti per rendere equa e rapida la compensazione dei danni eventualmente subiti dai pastori.

Quest’accordo segue molti altri già sottoscritti in Emilia e Toscana e rappresenta un primo tassello importante per una convenzione con la Regione Liguria.

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