L'Emilia Romagna offre aiuti per cani pastore, recinzioni e dissuasori
( Sassalbo, 17 Marzo 2014 )Per evitare gli attacchi dei lupi a greggi di pecore e capre, la Regione Emilia Romagna pagherà agli allevatori il cane da guardia, un pastore abruzzese, con tanto di corso di addestramento. È il piano d'azione per prevenire gli attacchi al bestiame, che in questi ultimi anni, col ritorno del lupo sulle montagne emiliano-romagnole, si sono moltiplicati: in media 130 all'anno. Su 572 aziende zootecniche in regione, hanno denunciato attacchi da parte dei predatori in 139 nel 2011, 127 nel 2012 e in 76 nei primi nove mesi del 2013. Su 14.200 capi allevati, ne sono stati uccisi 630 nel 2011, 709 nel 2012 e 296 fino al settembre 2013. La Regione ha liquidato danni agli allevatori per 125.000 euro nel 2005, 153.000 euro nel 2011 e 144.000 euro nel 2012 (dall'anno scorso viene risarcito il 100% del danno). Il piano della Regione per prevenire gli attacchi dei lupi al bestiame è un importante passo avanti per tutelare gli allevatori dagli attacchi dei predatori. Il piano, messo a punto l’assessorato all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna e presentato dall'assessore Tiberio Rabboni, intende sostenere le aziende zootecniche collinari e montane esposte al rischio predatorio, offrendo strumenti e fondi per la prevenzione che vanno ad aggiungersi a quelli già stanziati per gli indennizzi. A questo scopo, è stato introdotto per il 2014 lo stanziamento di specifici fondi, che ammontano a 100mila euro e che potranno essere ulteriormente incrementati.
«Il lupo è una specie protetta dalla legge italiana ed europea. Noi vogliamo proteggere anche i nostri allevamenti - ha spiegato l’assessore Rabboni - L’obiettivo è rendere possibile una convivenza difficile. Perché sia possibile gli allevatori devono adottare le precauzioni adeguate. Esperienze simili già realizzate in Italia e in Europa hanno dato ottimi risultati, con un contenimento di oltre il 90% dei fenomeni predatori quando è stata fatta una buona prevenzione».
«La mitigazione del conflitto tra Lupo e pastorizia è da sempre un obiettivo prioritario del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano – spiega Willy Reggioni del Wolf Apennine Cetre del Parco Nazionale - Nel territorio del Parco Nazionale, da ormai diversi anni, sono stati messi a punto diversi strumenti e tecniche di prevenzione o di contenimento dei danni da predazione che consentono ai pastori di montagna di convivere con la presenza del Lupo, come sull’Appennino centro-meridionale o sui Carpazi dove lupi e orsi non sono mai scomparsi. Non va dimenticato, inoltre che il trasferimento degli animali in alpeggio costituisce indubbiamente una risorsa importante sul piano economico, culturale, identitario, paesaggistico e di marketing territoriale nonché, quando correttamente gestita , in relazione alla conservazione della biodiversità, in quanto può contribuire al mantenimento di ambienti aperti (ad esempio praterie e formazioni erbose tutelate dalla Direttiva Comunitaria Habitat 92/43 – All.I) ai quali sono legate numerose specie animali e vegetali caratterizzate da uno status di conservazione sfavorevole».