Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, nell’ambito della campagna di prevenzione contro gli attacchi dei predatori e di sostegno alla pastorizia, ha iniziato, già da qualche tempo, la distribuzione di pastori maremmani, unica razza italiana di cani da guardiania in grado di proteggere le greggi dal lupo. Il personale del Wolf Apennine Center del Parco Nazionale, lavorando a stretto contatto con i pastori, ha potuto raccogliere le loro osservazioni circa i costi di mantenimento di questi animali. Per offrire loro un sostegno concreto, il Parco Nazionale ha colto l’opportunità data da Almo Nature, rinomata azienda di cibo per animali, che ha deciso di donare un primo carico di 2 tonnellate del suo miglior petfood all’Ente. In totale la quantità di prodotto offerto potrà sostenere il mantenimento di circa duecento pastori maremmani per un anno.
L’idea è che il Parco Nazionale e Almo Nature uniscano le proprie forze per un progetto a favore della pacifica convivenza tra uomo e lupo. Il riaffermarsi della presenza del predatore nell’Appennino tosco-emiliano, infatti, se da una parte è un fondamentale contributo alla biodiversità del territorio, dall’altra viene percepito come un problema per i danni riportati agli allevatori di bestiame domestico. Lo strumento più antico per prevenire gli attacchi dei lupi è il cane da guardiania, rappresentato in Italia dai pastori maremmani, veri compagni di lavoro per quei pastori e allevatori che vogliano proteggere con efficacia le proprie greggi. Da diversi anni ormai il WAC promuove l’utilizzo di questi cani nell’Appennino tosco-emiliano, contando sulla disponibilità di alcuni pastori locali che gratuitamente offrono i propri cuccioli a quegli allevatori che ne sono sprovvisti. Si è creata così una rete di scambio che va oltre i confini del Parco Nazionale, con richieste anche da altre regioni.
I pastori maremmani sono cani di grande taglia e in genere non è sufficiente un solo esemplare a protezione del gregge: questi cani sono in grado di svolgere un lavoro di difesa eccellente soprattutto se fatti lavorare in squadra, in numero variabile – a seconda delle dimensioni del gregge – da due a dieci. I cani da guardiania, quindi, sono sicuramente un costo aggiuntivo per un allevamento, sia di mantenimento sia di spese mediche. Per aiutare i proprietari di bestiame ovicaprino, anche quelli più restii ad adottare i pastori maremmani come strumento di prevenzione dei danni, il Parco Nazionale ha accettato di buon grado la donazione di Almo Nature.
Le derrate di cibo verranno distribuite dal personale del WAC secondo alcune specificità. Per spiegare questi criteri il WAC organizzerà una serie di incontri, uno per ciascuna provincia compresa nel Parco Nazionale: Reggio Emilia, Parma, Lucca e Massa Carrara. Gli allevatori dovranno presentare una manifestazione di pubblico interesse entro l’11 luglio 2014 e in base alla graduatoria che verrà costituita si avvierà la distribuzione del cibo per cani.
Per Almo Nature il rapporto con il Parco Nazionale rientra in un progetto più grande che vede l’azienda impegnata nello stanziato, per il 2014, di un budget di un milione di euro, l’Almore Fund Europe, per azioni a favore degli animali, fra le quali “Love Food” ovvero la donazione di pasti a cani e gatti in difficoltà oppure a sostegno di progetti mirati come la donazione ai pastori maremmani.
«Per il Parco Nazionale – spiega il direttore Giuseppe Vignali – questi interventi rientrano nella nostra strategia tesa a creare le condizioni di una possibile convivenza tra natura e attività dell’uomo, preservando sia la biodiversità sia la cultura, sia la fauna selvatica sia tutte quelle attività economiche e sociali che tradizionalmente sostengono le nostre comunità. Le produzioni tipiche sono il nostro fiore all’occhiello, anche per questo gli allevamenti vanno sostenuti. E proprio sulla pastorizia ovicaprina il Parco Nazionale intende attuare un importante progetto in collaborazione con i sedici Comuni del nostro territorio».