Conferenza sulla storia del borgo
( Sassalbo, 28 Agosto 2015 )Il paese di Rocca Sigillina è una delle molte frazioni presenti nel territorio di Filattiera che nascondono suggestivi paesaggi e resti di un antico passato. Sabato 29 agosto alle ore 18,00 sarà lo scenario, presso l’Oratorio San Rocco, di una conferenza sulle origini del borgo a cura del Prof. Paolo Lapi, storico locale che ha approfondito e studiato il luogo a partire da antichi documenti del ‘600 e della consegna di una nuova Cittadinanza Affettiva da parte del Parco Nazionale e dall’Amministrazione Comunale di Filattiera. Il Presidente Fausto Giovanelli e la Sindaca Annalisa Folloni, infatti, consegneranno il riconoscimento dell’Appennino Tosco Emiliano al Dott. Massimo Magnani, molto legato al paese frequentato ed amato fin dall’infanzia. Dopo una gioiosa adolescenza, anche se la professione di medico lo ha allontanato prima a Parma ed attualmente in Versilia, Magnani non ha mai fatto venire meno la propria presenza ed anche il proprio aiuto, gesti che la sua comunità vuole ricordare in questa giornata dedicata proprio a Rocca Sigillina.
Rocca Sigillina, posta in posizione dominante lungo una variante della Via Lombarda per il passo del Cirone, alle falde dell’Orsaro e alla confluenza del torrente Caprio con il rio Cuccarello, fu nel XIII e XIV secolo in continua lotta con i Malaspina di Filattiera, Pontremoli e Parma per la propria indipendenza. I signori della Rocca erano feudatari minori, discendenti da un Ser Azzo o Ser Atto, capostipite della famiglia dei Seratti, poi trasferitisi a Pontremoli e rafforzatisi nell’XI secolo con la decadenza del consorzio obertengo. Lo stesso nome Rocca Sigillina deriva dall’antico Rocha Vallis Azzolinae. Dopo una breve dominazione nel XIV secolo, il ritorno dei Malaspina provocò la ribellione degli abitanti che nel 1525 si diedero a Firenze. Il borgo si sviluppa dietro la chiesa barocca di San Giorgio e i resti dell’antica fortificazione. Vide il suo declino con lo sviluppo della più accessibile strada di Monte Bardone, l’attuale Cisa. Il borgo si snoda a forma di esse, creando due nuclei distinti, superiore e inferiore.