Dopo i saluti del sindaco Manenti, dei presidenti Bissoli e Angeli della Comunità Montana e della Provincia e del responsabile dell'ANPI provinciale Occhipinti è intervenuto Fausto Giovanelli.
“E' un onore per il Parco essere invitato a parlare per conto di tutte le istituzioni della Provincia in un giorno così importante, nel solenne compleanno della democrazia italiana” ha esordito Giovanelli che ha sottolineato come questo giorno rappresenti l'inizio di una primavera di libertà e di rinascita.
Il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano è una giovane istituzione del territorio, a cavallo tra due Regioni che hanno dato un grande contributo alla Resistenza. Unisce due territori tra cui corre un confine climatico e storico, tra il clima mediterraneo e quello continentale, tra Romani e Galli, tra Bizantini e Longobardi, e persino tra diverse civiltà alimentari e culinarie, fondata sull'olio ovvero sul burro. Un confine che è stato anche Linea Gotica, una frontiera attorno alla quale nell'inverno del '44 da entrambe le parti si sono combattute le battaglie più dure, non solo per i partigiani ma anche per la popolazione: Stazzema e Cervarolo, Vinca e Cerrè Sologno, per citarne sono alcune.
Poi Giovanelli ha ricordato Enzo Bagnoli un partigiano, un giovane castelnovese di vent'anni morto nella difesa strategica e vittoriosa della Centrale di Ligonchio. La splendida architettura della Centrale, che produce ancora oggi energia pulita, ospiterà presto , grazie ad un progetto del Parco che coinvolge l'eccellenza di Reggio Children, un atelier per la pedagogia della scienza e della natura.
Ogniqualvolta una scolaresca o un pedagogista entreranno per sperimentare le leggi della natura, dell'acqua e dell'energia, sarà onorata la memoria di Enzo Bagnoli.
Il Parco è nato per valorizzare le vocazioni di eccellenza del territorio e partecipare così allo sforzo comune del Paese per uscire dalla crisi e dalla stagnazione, puntando sui suoi valori più unici e originali come l'ambiente e il paesaggio, i beni culturali dei Canossa e dei Malaspina, prodotti e ricchezze come il parmigiano, il prosciutto di Parma, il miele di Lunigiana e il marmo di Carrara.
Riprendendo il discorso di Napolitano, Giovanelli ha sottolineato l'importanza della collaborazione tra tutte le istituzioni e ha ricordato lo sforzo vittorioso delle generazioni dei giovani del dopoguerra, che avendo alle spalle un territorio martoriato da anni di guerra e di dittatura ,si sono rimboccati le maniche portandolo dalla miseria alla infrastutturazione, ai servizi, a una migliore qualità della vita.
Oggi è compito delle nuove giovani generazioni tornare ad animare l'Appennino con i loro progetti di vita e di lavoro legati ai nuovi beni immateriali, alle nuove eccellenze ambientali e produttive, alle nuove tecnologie che consentono anche da un borgo dell'Appennino di comunicare con tutto il mondo.
A conclusione di questo appello per un rinnovamento in nome del 25 aprile, Giovanelli ha ricordato che il Parco è socio dell'Istituto Cervi e con le parole di Alcide Cervi ha invitato ad impegnarsi per un rinnovamento dell'Appennino: “Non ci fermeremo...Guardate la mia famiglia: avevo 7 figli e ho 11 nipoti. Avevo quattro mucche e adesso sono 54 capi di bestiame, con la produzione del grano che è salita. Dopo un raccolto ne viene un altro.”