GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE FORESTE

La “nostra Amazzonia” nella MAB Appennino mille alberi a persona

( Sassalbo, 20 Marzo 2024 )


Riflettere sulla Giornata internazionale delle foreste, oggi 21 marzo 2024. È quanto chiede il Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano, dove i boschi si estendono per oltre 19.000 ettari, ricomprendendo il 73% della sua superficie, che diventano 250.000 ettari (oltre il 51% della superficie) nella Riserva di Biosfera MAB Unesco: qui sono stimati 500 milioni di alberi, circa mille alberi a persona.

"La giornata mondiale delle foreste fa pensare all'Amazzonia e alla perdita del manto forestale del pianeta", dichiara Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale e coordinatore della Riserva di Biosfera dell'Appennino tosco-emiliano, "ma anche qui, anche in Appennino, abbiamo una nostra Amazzonia; più di metà del nostro territorio è coperta da boschi e foreste, oggi in gran parte in abbandono e in gran parte destinate a una filiera di legna da bruciare e basta".
"È possibile fare molto di più con le foreste, sviluppare i servizi ecosistemici (assorbimento di CO2, produzione di ossigeno, regolazione del clima, fornitura di risorse, habitat per la biodiversità, protezione del suolo e dell’acqua, turismo e ricreazione, valore culturale e ambientale) che già gratuitamente offrono, ad esempio. È possibile anche avviare migliori filiere produttive del legno a supporto dei settori mobili, arredamento ed edilizia".
"In questo contesto, il Parco nazionale ha in corso progetti e azioni di rilievo; prima di tutto la piattaforma per i crediti di sostenibilità, che consente di misurare e mettere a fuoco, di valorizzare anche economicamente, i servizi ecosistemici che le foreste offrono; poi molti altri progetti che tendono a sviluppare le filiere del legno e a migliorare le forme di coltivazione e anche di sfruttamento produttivo del bosco".
"Si tratta anche di boschi di proprietà demaniale ove possiamo sviluppare ricerche, tutela della biodiversità, selezione delle piante più resilienti e resistenti al cambiamento climatico; ma la cosa forse più importante oggi è il coinvolgimento di quel privato sociale che è rappresentato dagli usi civici, che detengono migliaia e migliaia di ettari di bosco, i cui proventi e riflessi devono andare a favore della collettività sia in termini di benefici ambientali che in termini di capacità gestionale e reddito dell'economia locale sull'alto crinale".
"Anche quest'anno contiamo – conclude Giovanelli - di raddoppiare i crediti di sostenibilità, e relativa certificazione e pianificazione Sono raddoppiate le imprese che acquistano i crediti. Si sviluppa così anche una collaborazione tra il crinale e le città, tra imprese responsabili e le economie più povere dell'Appennino. Si tratta di un'azione d'avanguardia non semplicissima da portare avanti, ma che sta dando risultati concreti".

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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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