Poi l'inversione di marcia! La realtà dei fatti, più forte e testarda di tante dichiarazioni improvvisate, spinge in direzione opposta.
I Parchi continuano a rappresentare un marchio di qualità, nonostante i tagli feroci ai bilanci, nonostante infantili e beceri tentativi di delegittimazione.
E' la Ministra stessa ad arrendersi all'evidenza e propone ben quattro nuovi Parchi Nazionali proprio nella terra che l'ha eletta e che lei stessa dice di amare: Eolie, Egadi, Pantelleria, Iblei.
Forse quattro enti sono tanti. Forse un unico Parco Arcipelago di Sicilia (come Arcipelago Toscano) è più efficiente, sia in termini di amministrazione che di risparmio di risorse. Forse “Iblei” può essere “solo” regionale. Mentre sarebbe giusto promuovere a Parco Nazionale quella meraviglia del Mediterraneo che è l'Etna.
Comunque, la volontà espressa dalla Ministra è una risposta inequivocabile ai detrattori dei Parchi. E viene dal Governo, dalla Regione Sicilia, dalle forze politiche che qui sono purtroppo su un'altra lunghezza d'onda. Forse che i Parchi Nazionali sono buoni in Sicilia e cattivi in Emilia e Toscana?
Sarebbe bene anche qui riflettere e “fare coesione” e “unità” attorno al nostro Parco Nazionale dell'Appennino. E' una scommessa di qualità e non solo sopravvivenza del territorio del crinale. E' una scommessa di competitività del sistema Italia, di proiezione alla green economy, al futuro, verso nuovi beni come ambiente, benessere e salute che non possono essere prodotti in serie.
Sul Parco Nazionale occorre investire risorse ma anche creatività e progettualità con lo sforzo congiunto di tutti coloro che hanno a cuore il crinale e l'Appennino.
Fausto Giovanelli
Presidente del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano