Del collegamento tra Appennino e Cinque Terre si parla da tempo. Oggi 16 aprile si comincia.
Un strada? Un traforo? Domani forse, quando le risorse lo consentiranno.
Intanto non stiamo ad aspettare Godot. Operiamo da subito in termini di “area vasta”. Il Parco
Nazionale apre oggi i punti informazione gestiti dai suoi centri visita sul frequentatissimo
“Sentiero dell’amore” delle Cinque Terre e, contemporaneamente, un mercato di prodotti
dell’Appennino nella piazza del Vignaiolo di Riomaggiore.
I nostri prodotti, Parmigiano reggiano, Prosciutto di Parma, miele di Lunigiana, farro di
Garfagnana, sono i migliori ambasciatori di questi territori e rappresentano ciascuno una storia
e un paesaggio. Parte concretamente oggi, dopo anni di incubazione, il progetto “Parchi di
Mare e d’Appennino”.
I 18 produttori d’Appennino, che porteranno una quarantina di prodotti di qualità al “Paniere
dei Parchi”, non faranno grandi affari in giornata, ma posano il primo mattone di una
costruzione che dovrà diventare stabile e duratura. Non misureremo il successo dal volume
delle vendite, ma dalla quantità e dalla qualità dei contatti che si creeranno, poiché alle Cinque
Terre arrivano ogni week end decine di migliaia di turisti da tutto il mondo, che cercano
qualcosa di molto simile a ciò che anche l’Appennino può offrire. Un made in Italy fatto di
paesaggi, stagioni, storia, ed enogastronomia “minori”, ma sicuramente autentici e di valore.
Come per ogni azione pilota, la possibilità di replicarla nuovamente in futuro sarà una conferma
tangibile della riuscita dell’iniziativa, fino a quando diventerà normale, o quasi, pensare che tra
Cinque Terre e Garfagnana, tra Versilia e Bismantova, ci sia un unico distretto dei nuovi turismi
e delle qualità italiane.
Dobbiamo rinforzare i produttori, che assumono questo compito di aprire nuovi orizzonti e
nuovi mercati. Non si tratta di altri continenti: siamo a un’ora e mezza di automobile. Non è
un‘eternità, ma fino ad ora è stata una barriera, culturale piuttosto che fisica. Quella di oggi è
un’azione di ricerca e sviluppo per nuovi turismi e nuove opportunità economiche per
l’Appennino. Chiediamo attenzione alle associazioni degli agricoltori e dei commercianti, alle
istituzioni locali e a tutti gli operatori d’Appennino. Abbiamo bisogno di “una mano”, perché
un’azione pilota diventi una direttrice di sviluppo.
Fausto Giovanelli