“I borghi dell’Appennino possono diventare più vivibili con la nascita di una ‘cooperative-paese’. Per farlo occorre una legge che le riconosca al pari delle cooperative sociali. Nuove persone possono trovare occasione di lavoro a tempo pieno o part-time e Comuni ed enti pubblici possono impegnarsi a dar loro una mano. Gli esempi, nel territorio del Parco Nazionale, già ci sono. Si chiamano Succiso, Cerreto Alpi, Sologno. Qui, di fronte al rischio di chiudere comunità con secoli di storia e depositi di memoria, è scattata una reazione: è nata una cooperativa per ‘tenere aperto’ il paese. Un passo avanti rispetto alle già diffuse pro-loco, perché cooperative significano un costante impegno imprenditoriale e professionale, non solo volontario e occasionale. Un soggetto economico che non fa certo grandi affari, ma che distribuisce ‘qualche importante’ stipendio in luoghi che, diversamente, ne sarebbero privi. Si tratta d’imprese che affiancano allo spirito imprenditoriale un Dna con i geni dell’interesse generale per la comunità locale. Così operando mantengono l’uomo sul territorio, per questi motivi, meritano di essere riconosciute dalla legge, con agevolazioni, alla stregua delle cooperative sociali. E’ giusto arrivare ad assegnazioni dirette di piccoli lavori e anche di servizi pubblici, come il trasporto scolastico o la posta. Ed è questo quanto abbiamo messo a fuoco nell’incontro del 29 maggio scorso a Succiso, “Paesi, valli e montagne: il ruolo della cooperazione”, in cui è intervenuto il presidente nazionale Legacoop, Giuliano Poletti.
Le imprese esistenti hanno nel Parco Nazionale un partner che opera in questa direzione. Perché ciò accadesse, prima di tutto, il Parco ha costruito se stesso, negli ultimi tre anni, come Ente e ha definito la propria identità di organi (direttore, Consiglio e Comunità del Parco), sedi (a Sassalbo e Cervarezza, da quelle precedenti nelle città di Reggio Emilia e Lucca), lavori (avvio del piano territoriale ed economico). Ora pone a servizio di territorio e imprese il nome (e la risposta è di aziende che scelgono il Parco nella ragione sociale), logo, sito internet, guida verde del Touring, brochure multilingue, carte illustrate e dei sentieri, primi Centri Visita e Punti Info, presenza su Facebook e altri social network. Stiamo entriamo in una nuova fase che dalla costruzione dell’Ente arriva all’azione sul territorio. In campo, quindi, abbiamo messo tre progetti strategici nei settori del turismo, dell’educazione ambientale e della socialità: Parchi di Mare e d’Appennino, Atelièr dell’acqua e dell’energia, Parco nel Mondo (per il riavvicinamento con migliaia di emigrati e loro famiglie). E accanto a questi, il Parco Nazionale presenta altri novanta progetti che, nell’insieme, configurano il programma di sviluppo economico e sociale.
Siamo consapevoli, però, che per sostenere queste azioni il nostro lavoro da solo non basta a se stesso: tutto dipende dall’incontrare e suscitare imprenditorialità e cooperazione, in una situazione dove abbiamo risorse naturali abbondanti. Il successo di ogni progetto di rivitalizzazione dipende dalle risorse umane, dalla capacità di associarle e attivarle, in modo cooperativo e collaborativo. Le ‘cooperative-paese’ sono un’opportunità da esplorare e praticare. In Appennino c’è spazio per crearne di nuove”.
Fausto Giovanelli
Presidente del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano