Ci racconta dell’esperienza la maestra Fulvia Baccini, responsabile dei progetti “Il bosco di Appennino”, “Orizzonti di stupore” e “L’orto didattico”, sostenuti dal Parco Nazionale e dal Comune di Castelnovo ne’ Monti. “Lo scorso anno lo abbiamo trascorso nei boschi, dai quali i bambini hanno imparato ad apprezzare gli scorci a cui improvvisamente si aprono; quest’anno lavoriamo sugli orti e la cura e il rispetto che richiedono. Con ‘Parchi di Mare e d’Appennino’, non abbiamo fatto altro che cogliere l’opportunità di esplorare gli orizzonti del mare – dice Fulvia – Oggi i bambini hanno un nuovo ‘amico’ blu: la stessa cosa che già era avvenuta con la Pietra di Bismantova ora accade con il mare, i pesci, la vegetazione caratteristica del territorio del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Ecco il senso di questa esperienza, l’attaccamento e il rispetto di un ambiente, da percepire come affatto distante da noi”. Continua la maestra: “La distanza dall’Appennino al mare sembra non essere percepita dagli alunni, che fruiscono della pace e della tranquillità del paesaggio che vivono. E le loro pratiche sono già mutate: come piccoli grandi ‘cittadini consapevoli’ si scandalizzano di fronte agli scempi e sgridano gli amici che buttano a terra cartacce”.
Una soddisfazione, anche per l’assessore all’ambiente, al verde e alla mobilità sostenibile del Comune di Castelnovo ne’ Monti, Filomena Mola, che ha partecipato alla “gita” tanto speciale per le valenze educative e culturali.
All’arrivo a Riomaggiore i bambini hanno partecipato a un laboratorio nel quale ognuno ha realizzato un pesciolino con i materiali messi a disposizione: un’esperienza anche manuale, dunque, alla scoperta della biodiversità nei Parchi Nazionali.
“Quella di oggi alle Cinque Terre è un’esperienza di educazione ambientale e di vita – dice l’assessore – che, nel momento in cui permette ai bambini di scoprire il variegato panorama naturale, è il motore per apprendere cos’è veramente la natura e cominciare ad amarla, tutelarla e rispettarla dal suo interno. Dal piccolo gesto quotidiano, fino alle grandi opere”. E afferma sicura: “I bambini sono l’opportunità di oggi, per cambiare le idee del domani. Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano è, soprattutto, un serbatoio di risorse umane, che possono ridare valore a un territorio, anche nell’incontro di climi, flora, fauna e culture differenti. Proprio come qui ad Apella, alla scoperta dei frutti dimenticati, del giardino delle erbe e degli animali della fattoria”.