Questo itinerario ripercorre, in gran parte, l'importante direttrice transappenninica assai frequentata nelle epoche passate dai mercanti delle Vie del Sale come dai pellegrini della Via Francigena. Lontano da strade trafficate e dalle grandi conurbazioni caotiche, partendo dalla Valle del Taverone, nel cuore della Lunigiana, arrivando fino alla Val Bratica, a cavallo tra la Valle del Parma e la Valle dell'Enza, si attraversa un paesaggio montano e di natura selvaggia, arricchito da castelli, fortezze e numerosi borghi storici che hanno conservato il loro impianto medioevale quasi completamente intatto.
Il punto di partenza è Aulla, prossima all'uscita dell'A15 Parma-La Spezia. Proseguendo per circa 3 km la statale 63 verso nord, si raggiunge la prima tappa dell'itinerario, ovvero il borgo di Terrarossa, nel Comune di Licciana Nardi. Qui sorge una fortezza malaspiniana a presidio della via: il noto Castello di Terrarossa.
Si prosegue sulla provinciale 74 massese, risalendo il torrente Taverone, dalla quale è possibile raggiungere il centro di Monti lungo una strada parallela, altra frazione di Licciana Nardi, sovrastata dal Castello eretto a presidio della Via Francigena.
Proseguendo sulla provinciale, si giunge a Licciana Nardi: l'antico borgo, sviluppatosi a partire dal XIII secolo, era un baluardo fortificato che comprendeva il Castello Malaspina, le mura bastionate e Casteldelpiano. Il paese è noto anche per le imprese dell'eroe risorgimentale Anacardi Nardi, originario della frazione di Apella, dal nome del quale si deve il toponimo "Nardi", aggiunto negli anni '30 del secolo scorso.
Dal centro di Licciana Nardi, si possono raggiungere i borghi di Panicate e di Bastìa, l'ultima dei quali, in un paese suggestivo affacciato sulla valle, ha conservato pressoché intatto il Castello malaspiniano. Risalendo ancora la strada provinciale 74, passando la frazione di Varano, si arriva al borgo storico di Tavernelle, attraverso una strada parallela, e poi deviando a sinistra alle altre due note antiche borgate di Taponecco ed Apella.
Tornando sulla provinciale e proseguendo fino alla località Maestà dei Saldi, si prende a destra la provinciale 75 dir. per Comano, luogo di villeggiatura estiva nella Valle del Taverone, dotato di struttura alberghiere e sportive. In realtà, si tratta dello sviluppo di un'antica corte, attestata dal X secolo, della quale restano una torre cilindrica ed alcuni ruderi sulla collina vicina, in località Castello di Comano. Proseguendo da Comano si arriva alle due borgate rurali di Camporàghena e Torsana, mentre spostandosi verso nord-ovest si può visitare il centro di Groppo San Pietro, dove si trovano i ruderi di un altro castello.
L'itinerario prosegue tornando sulla provinciale 74, in un ambiente ormai montano, circondati da estese faggete, fino a raggiungere il Passo del Lagastrello. Qui una strada sale a destra verso il Passo del Giogo ed ai dimessi impianti radar del Monte omonimo: si tratta dei resti di una base militare nato degli anni '50 del XX secolo, oggi nuovamente accessibili al pubblico, sulla sommità del monte, dal quale si gode uno dei panorami più ampi di questa parte dell'Appennino.
Poco oltre il Passo del Lagastrello, la vista si apre sul bacino idroelettrico del Lago Paduli, costruito all'inizio del secolo scorso grazie ad una diga sulle sorgenti del torrente Enza. Il Lago è inserito in un contesto glaciale di grande fascino ed interesse scientifico, tra bacini di origine glaciale, torbiere e zone umide.
Dal Passo, si prosegue in territorio emiliano lungo la provinciale 665r massese. Il primo abitato che si incontra è Rigoso, una delle 14 corti che furono sotto la giurisdizione del vescovo di Parma fino alla soppressione dei privilegi feudali. Poco dopo, si devia a destra per un'altra delle corti, la frazione di Aneta, mentre circa 1 km più a valle si raggiunge Prato Spialla, stazione sciistica ai piedi dei monti Bocco e Torricella. Tornando al bivio da cui si è deviato per Prato Spilla, si riprende la provinciale 665r e si prosegue nella Val Cedra, toccando altre borgate un tempo corti della pieve di Monchio: Rimagna, Trefiumi, Valditacca Pianadetto.
Ricollegandosi alla provinciale 665r, ci si dirige a sinistra verso Monchio delle Corti, dove tra le case sparse, sorge la Pieve dei Santi Lorenzo e Michele, di antica fondazione.
Da Monchio si imbocca la provinciale 75 e si sale al crinale che separa la Val Cedra dalla Valle del Parma, passando per la frazione di Prato. Dal Passo del Ticchiano, si scende nella Val Bratica, una delle valli più suggestive del Parco Regionale dei Cento Laghi: tra le varie possibilità escursionistiche in uno splendido contesto naturale, sorgono alcun delle corti storiche di Monchio. Proseguendo tra pascoli e castagneti si raggiunge il centro di Casarola ed infine alla borgata rurale di Riana, che conserva la corte dei Santi-Fontechiari risalente al 1650.