L'itinerario di maggio è una preghiera perché non può esser altro
- Periodo consigliato: maggio
Yuri Govi è scomparso sul monte Cusna, nell'Appennino reggiano, il 6 Marzo e di lui non sappiamo più nulla.
Mi siedo qui, su un ciuffo di prato di Sara. Guardo il Cusna ancora bianco, mansueto, all'apparenza incapace di ferire. Aspetto immobile, aspetto nel silenzio.
Fino a liberarmi dal rumore dei pensieri. Con pazienza, perché tornano. Sembra se ne siano andati, ma ancora tornano. Un vento leggero muove i fili. Il ronzio di un insetto.
Oggi è impossibile immaginare la tormenta, il vento che porta via.
A tratti, per qualche momento, inizio a sentire, ma ricordo il telefono. In tasca.
In un attimo tutto è perduto, i pensieri tornano, le cose inutili da fare invadono la mente.
Combatto, mi calmo. A tratti inizio a sentire. Le vite scorrono insieme.
Ricordo la mia, passata anche da questa montagna. Seguendo il vecchio zio con i pantaloni corti e gli sci di legno in spalla. Lungo il canale, al mattino prestissimo, col prurito delle calze di lana grossa sulle gambe nude. E gli scarponi duri di vacchetta.
Poi le pelli di foca che s'incollano, capaci di trascinarti con l'eleganza cadenzata che accarezza la neve. L'esuberanza dei diciott'anni ci portava in vetta tre, quattro, cinque volte nello stesso giorno.
E ancora le fughe semicoscienti, quando a casa i figli neonati non dormono la notte. Calamitati e salvati dalla neve tardiva di questo monte non bello, stempiato dall' antico morso delle capre, eroso dall'acqua.
I ricordi si accavallano fino a vivere contemporaneamente. Sento il brusio delle vite che trascorrono, le nascite, le morti, mi sento parte di tutto.
In silenzio, ai prati di Sara, prego.