- Partenza: Castelnuovo Garfagnana
- Periodo consigliato: giugno
3 Giugno, Castelnuovo Garfagnana, Istituto superiore Vattelapesca, 2 giorni all'alba e quella rompiscatole di prof ci piazza la verifica d'inglese; il sole filtra facendo scintillare polvere nell'aria. Can o may, go o going... una penna tamburella nervosamente mentre l'infinita libertà delle vacanze gonfia testa e polmoni... si potrebbe andare a Rimini in campeggio, alle Cinque Terre in bici, a Parigi in autostop... L'importante è partire subito, prima di conoscere gli esiti dell'anno scolastico, prima che i genitori comincino con i soliti lamenti. Sussurri eccitati rimbalzano fra i banchi, e le ragazze? Ci raggiungeranno. La mente vaga fra eroiche scalate in bici, stupefacenti serate sulla spiaggia e le espressioni libere-sorridenti-idiote dei compagni. In un turbinio di rilanci infiniti la meta si allontana sempre più finché alea iacta est: si va a Parigi in bicicletta, poco più di mille chilometri tutti in discesa a parte qualche salitella su Alpi e Appennini!
Partenza da Castelnuovo Garfagnana, in piazza Umberto I, ai piedi della rocca Ariostesca. Passaggio sotto l'arco e su nel paese vecchio con le ruote saltellanti sull'arenaria. Il bel loggiato, via Testi, gli eleganti bar e i raffinati negozi di tipiche leccornie ancora chiusi. Il campanile squadrato del Duomo si colora di alba e le Alpi Apuane brillano sopra le valli nell'ombra. Discesa in via Castruccio "bucando" le mura in corrispondenza dello stretto ponte sullo spumeggiante Serchio. Curva secca a sinistra e le energie represse di un intero inverno fanno esplodere un'incontrollabile fuga. Incuranti dei muscoli freddi e dell'acido lattico, cavalcano le bici a gran velocità sui tornanti della strada regionale 324 (verso il passo delle Radici). Attraversano la verde Garfagnana di slancio lasciando alle spalle prati, orti, patate, farro, viti, terrazzi e l'antico borgo di Pieve Fosciana a quota 369. Chi ha il coraggio di alzare lo sguardo dai pedali intravede più in alto, le mura di Castiglione, splendido borgo ancora completamente racchiuso nelle sue forticazioni. Nello stretto passaggio a ridosso di muraglioni, torri e campanili, le mani avvinghiate al manubrio sfiorano gli antichi sassi. Parigi si avvicina rapidamente, quando il fuggitivo, poco sopra Castiglione, tira dritto e gli altri dietro incuranti della direzione presa. Le bici sfrecciano ora sulla SP 48 nell'abitato di Villa Collemandina adagiato su un leggero sperone, con la chiesa di San Sisto affacciata sulle Apuane. A Corfino (m 822), grazioso centro turistico ai piedi del monte Pania, il gruppo è completamente sgranato, molti sono sdraiati nei prati o sotto i castagni. Si sale per lo più a piedi in preda a crampi e disperazione. I sintomi dell'ammutinamento serpeggiano quando il paesaggio cambia completamente: si entra in una maestosa e freschissima foresta di conifere. Dopo meno di trenta chilometri sono giunti all'Orecchiella, un luogo magico, dove l'uomo ha saputo ricostruire un paesaggio lussureggiante dopo che la natura era stata spremuta per anni come un limone. I nostri esausti eroi arrivano alla spicciolata in un fresco Eden con prati curati come campi da golf, laghetti limpidi, acque scroscianti, giardini botanici in fiore e un bar provvisto dei necessari comfort. Non sono in condizione di ripartire e apprendono di aver sbagliato strada da un'affascinante ragazza in divisa forestale che propone loro di pernottare nel centro Gaia. Il centro, come l'intera riserva compresa nel Parco Nazionale, è un bene di tutti i cittadini italiani, a disposizione per una vacanza nella natura. Il centro Gaia è accogliente e ben attrezzato, nella riserva si possono conoscere mille segreti dell'Appennino e vagare liberi con gli amici nello splendido Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano. Le ragazze inutilmente telefonano da Montmartre, sicuramente anche loro si divertiranno!