3 - Prato Spilla - Passo del Cerreto

Una lunga giornata per collegare i due valichi più bassi dell'Appennino emiliano, entrambi a 1200 metri di quota e separati dal grande blocco montuoso dell'Alpe di Succiso-M. Alto-Punta Buffanaro

A piedi         

Da Prato Spilla si sale fino alla conca del Lago Verdarolo, seguito dal minuscolo Lago Scuro, anch'esso circondato dalla faggeta, e poi dal Lago Squincio, più aperto e invaso dalle erbe palustri; da lì alla Diga del Lagastrello, punto di accesso alternativo all'Alta Via, è una breve discesa. Lo sbarramento, dove nasce il fiume Enza, ha creato il Lago Paduli con la sommersione dell'ampia sella del Passo del Lagastrello, l'antico Malpasso presidiato dall'abbazia benedettina dei Linari. La salita nel bosco alle falde del M. Acuto porta all'omonimo lago, in una conca sovrastante un gradino glaciale; nei pressi si rova il rifugio Città di Sarzana (1580 m), aperto nei mesi estivi. In breve si scende ai Ghiaccioni, bella conca ricca di praterie e di acque sorgive da cui nasce il torrente Liocca, dominata dal grande circo glaciale racchiuso dalla cresta dentata dei Groppi di Camporaghena. La salita, fra grandi massi e praterie dominate dalla mole dell'Alpe di Succiso termina nello stretto intaglio del Passo di Pietra Tagliata (1753 m), in ambiente severo su cui incombono le rocce del M. Alto; da lì un sentiero sassoso porta velocemente alle sorgenti del Secchia, al centro di una conca rinomata per la sua selvaggia bellezza. Dal pianoro del Prataccio si raggiunge il non lontano Passo dell'Ospedalaccio, segnalato da un cippo che ricorda i confini della Repubblica Cisalpina; il valico prende il nome da un ospitale medievale individuato da recenti scavi. Al Passo del Cerreto si giunge con una comoda camminata fra boschetti e praterie, con ampie vedute del circo del M. La Nuda che sarà risalito nella prossima tappa.


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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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