Una sintesi di secoli di storia intrecciata di aspra natura e tenacia umana
- Partenza: Corfino (851 m)
- Arrivo: Corfino (851 m)
- Tempo di percorrenza: 5 ore 30 minuti
- Difficoltà: E - Escursionistico
- Dislivello: 790 m
- Quota massima: 1603 m
- Segnavia: segnato 56, 58, Airone 1 giallo-blu, 64
- Periodo consigliato: da marzo a novembre
- Località attraversate: Corfino - Grottacce - Campaiana - Pania - Isera - Corfino
- Comuni interessati: San Romano in Garfagnana, Villa Collemandina
L’escursione attraversa diversi ambienti naturali e paesaggi: unisce il borgo storico di Corfino con il suo altrettanto storico alpeggio, il reticolo di siepi e campi attorno al paese, i pascoli della Bandita, i dirupi calcarei delle Grottaccee i panorami dalla bianca vetta della Pania, la cupa valle della Buca dei Lupi, le capanne di Pruno con il tetto in paglia di segale.
Corfino giace su un ripiano ai piedi della Pania, in splendida posizione, sviluppato lungo le vie che scendono dalla Parrocchiale di S. Lorenzo, nominata già nel 1168.
Venendo da Villa Collemandina si può parcheggiare nello stradone che sale a destra poco dopo la caserma forestale. Dal parcheggio ai piedi di Corfino 851 m saliamo la strada passando sotto il viadotto e voltando a destra subito dopo.
Si sale così sulla strada nuova che si imbocca a sinistra per pochi metri: in corrispondenza di un bar a destra si imbocca a sinistra 0610186-4893347 via S Antonio, vecchio asse principale del paese.
Tra le case si raggiunge la piazzetta della fontana 0610307-4893324: si sale subito a sinistra per via Prato all'Aia su mulattiera, fino a trovare i segnavia dei sentieri 56 e 58.
Dopo alcuni bivi troviamo quello in cui si dividono i due sentieri, il 58 a sinistra e il 56 a destra: si riuniranno a Campaiana, ma oggi prendiamo quello di destra, il 56.
Pian piano si innalza sulle falde della Pania, mentre cessano i campi, e comincia a prevalere il querceto misto, rado e luminoso.
Alcuni tornanti dentro una valletta, antiche preziose fonti ed abbeveratoi, poi la salita sull'aspro costone, dove entriamo dentro il vallone delle Grottacce 1050 m (0.40). Il paesaggio muta all'improvviso: entriamo nella riserva naturale Pania di Corfino, dove il sentiero percorre a mezza costa tutto il versante, a saliscendi, con tratti ostruiti ogni anno da detriti scesi con neve e piogge dalle fasce rocciose soprastanti.
Le rocce sono calcari massicci, risalenti al triassico, oltre 200 milioni di anni fa.
Di fronte, oltre il profondo solco del Fiume si innalza il blocco di calcari rossastri su cui sorge Sassorosso. Al termine dell'attraversamento delle Grottacce, una salita ci fa valicare uno stretto crinaletto panoramico, oltre cui il paesaggio cambia completamente, e andiamo a risalire in dir. NW il corso di un ruscello in un bosco che si fa via via composto da altissimi faggi e bagnato da un rivo perenne.
Infatti dopo un po' di risalita raggiungiamo una fresca fonte detta dell'Amore.
Superati alcuni rivi, una breve risalita cambia ancora il paesaggio: la faggeta lascia posto a castagni, pascoli a terrazze (che erano poi campi di segale o patate), e infine spuntano tra muretti e ciliegi le case di Campaiana 1354 m 0611577E-4896084N (1.10-1.50). Costruito al finire del XVI sec.su terreni comunali, si tratta di un tipico, e ormai raro esempio di insediamento stagionale, detto anche Alpe di Corfino.
L'oratorio datato XVII sec. è dedicato a S. Maria Maddalena e vi si teneva una grande festa il 22 luglio. Oggi il borgo continua a popolarsi solo in estate, ma al posto delle greggi ci siamo noi turisti a sostare, magari presso la trattoria.
Variante più breve: rientro diretto a Corfino (T)
Scendiamo attraverso le case, tenendo il sentiero segnato di destra (con il n°58), in dir. SW.
Era la mulattiera diretta che univa Campaiana con Corfino, e si mantiene in mezza costa, varcando qualche ruscello, ed uscendo a 1400 m sulle vaste radure della Bandita di Sotto.
Lasciato a sinistra un monumento in marmo si scende gradatamente lungo i pascoli abbandonati fino al passo di Cimo Scala 1320 m (0.20-2.10), sull'orlo della parete calcarea. Appena oltre si innalza la cappella dedicata a S.Pellegrino, eretta nel passo più pericoloso del tragitto abituale tra il paese e l'alpeggio, come protezione.
La mulattiera inizia a scendere ancora ben selciata, data la sua importanza secolare, alla base della parete e tra il bosco xeròfilo a roverella.
A 1178 m un tornante e poco sotto un secondo a 1131 m ci fanno calare di quota rapidamente, fino a fare attenzione ad un bivio, attorno a quota 1050 m: la mulattiera segnata bianco-rosso 58 scende diritto, entrando poi a Corfino (0.50-3.00).
Da Campaiana si devono ora seguire i segnavia giallo-blu del sentiero Airone 1 dell'Orecchiella, che dopo aver seguito per 200 m la strada diretta all'Orecchiella in salita, va poi a sinistra presso un abbeveratoio a contornare una vasta conca prativa ricca di sorgenti e proseguendo poi verso W in salita progressiva nella faggeta.
Si raggiunge infine il Rifugio Granaiola 1452 m 0610891E-4896044N (0.30-2.20), una piccola costruzione della Forestale, con tettoia accessibile con camino (l'interno è sempre chiuso o riservato a gruppi per ricerca e attività naturalistiche). Proseguiamo oltre il rifugio su sentiero sempre segnato giallo-blu, che sale ancora tra pascoli e faggeta fitta e bassa per poi costeggiare qualche colata detritica e altre radure.
Raggiunto lo spettacolare crinale calcareo della Pania, con una svolta lo si segue verso NW tra amplissimi panorami su tutta la Garfagnana fino a sbucare su una sella ai piedi del dosso più alto della Pania di Corfino 1603 m 0610301E-4895512N (0.40-3.00), che si sale con deviazione a sinistra.
Il panorama si stende sulla Garfagnana intera, chiusa a S dalle Alpi Apuane.
Il toponimo Pania ha probabilmente la stessa radice prelatina, e alcuni dicono anche preindoeuropea, di Appennino, “pen”, per vetta, altura con riferimenti sacri.
Merita una digressione fino alla alta croce posta più in basso per essere visibile dal paese di Corfino.
Si tornano a seguire i segnavia giallo-blu, che procedono verso nord tra lembi di bosco e radure, fino a scendere alla Sella di Campaiana 1499 m (0.10-3.10), un tempo dette Bandita di Sopra.
Qui i segnavia giallo blu e quelli bianco-rossi del sent.64 voltano a sinistra scendendo una valletta via via più stretta detta Buca dei Lupi, rivestita di faggeta, che aggira le alte pareti della Pania.
Si sfiora un tornante della strada forestale a quota 1246 m 0609619E-4896084N , ma seguendo sempre i segnavia si scende ancora fino all'ingresso del rifugio Isera, 1201 m (0.50-4.00), centro residenziale per il turismo itinerante, con 18 posti letto e 5000 mq per tende, aperto nei finme settimana e tutta l'estate. Si prosegue sul sentiero Airone 1 giallo-blu, che scende nella faggeta verso sud, seguendo un'antica mulattiera in discesa decisa lungo il ruscello.
Presto si giunge alle Capanne di Pruno 1022 m (0.30-4.30). Sono conservate ancora con il tetto in paglia di segale, come dovevano essere un tempo tutte in Garfagnana.
Qui la meritoria opera della Forestale fin dagli anni '60 ha mantenuto le coltivazioni di segale allo scopo di preservare la tradizione e metterla a disposizione di un turismo culturale.
Prima di scendere sulla strada asfaltata si segue a sinistra uno stretto sentiero sempre con segnavia giallo-blu, che attraversa con saliscendi i pendii detritici ai piedi della parete della Pania verso SE, con diversi saliscendi e una bella salita, ignorando le tracce che scendono a destra, più logiche ma infiascate ormai da anni.
Fare invece attenzione ad un bivio, attorno a quota 1050 m, dove si incrocia il sent. 58, la larga mulattiera che scende da Campaiana direttamente: la imbocchiamo a destra in discesa e tra siepi e campi ci riporta a Corfino (1.00-5.30).
Trattoria stagionale a Campaiana (Il Fungo 0583/68680)
Rifugio Isera (18 posti-letto e 5000 mq per tende, Tel. 0583/660203 - 328/8741894 - 339/6520948 - info@rifugioisera.it)