- Partenza: Ponteccio (980 m)
- Arrivo: Ponteccio (980 m)
- Tempo di percorrenza: 5 ore
- Difficoltà: E - Escursionistico
- Dislivello: 750 m
- Quota massima: 1782 m
- Segnavia: parzialmente segnato bianco-rossi 86 e GT, assenti per un tratto
- Periodo consigliato: da giugno a ottobre
- Località attraversate: Ponteccio - La Corona - M. Tondo - Ponteccio
- Comuni interessati: Giuncugnano
Il Monte Tondo divide i bacini del Serchio e del Magra, la Garfagnana dalla Lunigiana. Ne saliremo la panoramica e prativa vetta, il cui nome è già una descrizione, poi scenderemo per il borgo di Magliano.
Ponteccio si trova su un ripiano a quasi 1000 m ai piedi del Colle Corona e del M. Tondo, affacciato sull’alta Val Serchio e le Apuane, circondato da castagneti. Un tempo era soggetto alla chiesa e castello posto sul M. Torrione, ma durante il XVI sec. crollarono per frane e Ponteccio fu aggregato alla parrocchia di Magliano. Nei secoli successivi furono edificati due Oratori in paese, di cui l’ultimo, ottocentesco, dedicato a S. Antonio.
Sulla sinistra dell’albergo Il Castagno di Ponteccio 980 m si sale verso il paese vecchio per via Puccini, imboccando poi a destra via di Levante. Uscendo dal borgo presso alcune case dirute, la via diviene una bella mulattiera selciata e inizia a salire nel castagneto in dir. SE. Sulla costa del monte si sale a sinistra ad un bivio (tabelle segnavia per il M. Tondo) e si percorre il largo crinale boscoso (faggio e rimboschimenti a conifere) detto La Corona, in costante salita verso NW. Dopo alcuni tratti su radure si incrocia una strada forestale 1421 m, (1.00).
A sinistra si può tornare a Ponteccio prima lungo la strada forestale, poi su un vecchio sentiero, mentre noi la seguiamo a destra in salita per i numerosi tornanti, seguendo i segnavia. La strada termina al Rifugio M. Tondo 1596 m 600903E-4900186N (0.30-1.30), costruito per i pastori in estate e normalmente chiuso, ma dotato di ampia tettoia esterna con fonte.
Proseguiamo sul sent. 86 in salita sempre verso NW tra faggi secolari, uscendo infine sui pascoli e scavalcando su una sella 1682 m il versante S del M. Pòsola. Raggiungiamo ora in piano a mezza costa tra faggeta e prateria la sella alla base del M.Tondo 1688 m 600562E-4900869N, (0.20-1.50).
Da qui un sentiero evita la vetta sulla sinistra, raggiungendo il sentiero di discesa. Se invece si tiene la destra e poco dopo si sale a sinistra ad un bivio, imboccheremo il tratturo che sale diritto lungo il crinale erboso verso NW; in breve si raggiunge la cima del Monte Tondo 1782 m (0.10-2.00).
Sul versante occidentale ci affacciamo sulla profonda valle del Mommio, in Lunigiana, dominata dall’inconfondibile guglia rocciosa del Gendarme, mentre in fondo a diverse quinte collinari si intravede il golfo spezzino. Ci si rende conto che dal basso pare un monte imponente seppure a pascolo, da qui siamo su una piccola appendice del massiccio gruppo dell’Alpe di Mommio, o Belfiore, sulle carte antiche monte Gragnanese, che ci toglie vista verso N. Però dal M. Tondo, in antico Mondulo, detto anche Monte di Tea, si diramano molte vallate a raggiera verso decine di borgate, ad ognuna delle quali spetta uno spicchio di monte, di castagneto in basso, di faggeta e di pascolo in alto, e si capisce allora il soprannome di “tetto della Garfagnana”.
Dalla vetta seguiamo a sinistra in discesa verso SW i segnavia rosso-bianchi del GT (Garfagnana Trekking), che con qualche svolta entra nella faggeta e discende tutto il costone che al M. Tondo cala verso meridione e divide i bacini del Magra e del Serchio. Sempre nella faggeta si superano i piccoli dossi della dorsale, tra cui Cima Cervia 1337 m e il successivo M Tre Potenze 1229 m , che in realtà è solo l’antico confine tra gli Stati di Modena, Firenze e Lucca, tuttora tra i tre comuni di Giuncugnano, Casola e Minucciano. Infine si sbuca su una strada forestale presso una fonte con panche e tabelloni (1060 m 598603E-4897980N, 2.00-3.00). Lasciamo i segnavia e imbocchiamo una carraia non segnata che parte dal lato opposto della strada e che si snoda nel castagneto a valle. Dopo pochi minuti ad un bivio 598746E-4897900N manteniamo la carraia principale che scende a destra nel castagneto detto Pian di Seccia. Una discesa verso SE ci porta con un tornante verso il fondo della valletta del Fosso Grosso, e raggiungiamo infine un incrocio di carraie in località La Serra 831 m 599605E-4896780N, (0.20-3.20). Voltando ora a sinistra e si oltrepassa il Fosso Grosso su ponte presso il Mulino di Magliano 810 m, recentemente ristrutturato ad abitazione. Uno stradello in salita aggira un poggio e scende all’imbocco del paese di Magliano 832 m (0.10-3.30), e precisamente Magliano a Sera (dietro ad un poggio si trova Magliano a Mattino). Si volta a sinistra al primo bivio all’ingresso del borgo, salendo verso NW su strada asfaltata: ad un tornante 858 m 600132E-489714N tiriamo diritto su stradello fino ad un capannone agricolo, che lasciamo a destra per scendere diritto a guadare un ruscello. Ora ci troviamo su una delle più belle mulattiere lastricate della zona, costruita talmente bene che decenni di trattori non l’hanno scalfita: serviva per salire da Magliano ai castagneti, boschi e pascoli di sua pertinenza sul M. Tondo. Dopo una bella salita tra i campi aperti del Pianaccio, raggiungiamo un crocicchio 948 m 599702E-4897608N, 0.45-4.15).
Qui giungeva da sinistra la vecchia mulattiera dal valico di Tea e dalla Lunigiana. Noi la imbocchiamo invece a destra, attraversando le dolci vallette un tempo coltivate e oggi utilizzate ancora come pascoli delimitati da alte siepi. Superiamo una seconda costa con crocicchio 600115E-4897608N, anche qui proseguendo diritto (abbiamo incrociato un altro percorso che saliva da Magliano verso il M. Tondo). Breve discesa poi al primo bivio si continua a scendere, al secondo 600301E-4897648N si tiene la carraia di destra che sale leggermente per poi ridiscendere a immettersi nella strada asfaltata per Ponteccio 600386E-4897730N. La seguiamo a sinistra per circa 500 m, e su un curva di fronte al campo sportivo, imbocchiamo a destra 600797E-4897849N di nuovo una mulattiera antica con i segnavia, che scende a varcare il Canal Grosso (notare la differenza con il precedente) presso l’antico mulino e con ripida ma breve salita su stradello raggiunge il borgo di Ponteccio 980 m (0.45- 5.00),