A primavera, le giunchiglie imbiancano le praterie più assolate del Parco e offrono panorami spettacolari soprattutto nelle ampie distese prative di Logarghena, a 1.000 m di quota, sul Monte Braiola.
Questi prati, un tempo venivano sfruttati intensamente per l'alpeggio del bestiame, attività ormai ridotta ma ancora praticata: non è difficile trovare ancora oggi al pascolo greggi di pecore di razza massese, dal tipico manto scuro. Dai prati, che dominano la Valle del Magra, si possono osservare le Alpi Apuane e le principali cime del crinale appenninico tosco-emiliano.
Oggi i Prati, sono meta di escursioni, passeggiate e picnic e alcuni sentieri permettono di raggiungere il Monte Orsaro, il Monte Marmagna ed il Lago Santo Parmense, attraversando brughiere a mirtilli e facendo sosta nei rifugi e bivacchi nella zona: il Rifugio Mattei, il Rifugio Mariotti e la Capanna Tifoni.
In quanto specie protetta, non è consentita la raccolta delle giunchiglie.