In parte per malattie e in parte per abbandono, il castagneto è una delle risorse del paesaggio culturale dell'Appennino più a rischio di degrado e perdita. Anche se oggi la castanicoltura non costituisce più un elemento centrale nell'economia montana, il vasto patrimonio di tradizioni e conoscenze ad essa legato permane nella cultura della popolazione locale ed è oggetto di un interesse crescente e di una sensibilità sempre più diffusa se non dal punto di vista strettamente produttivo (anche se nel versante toscano del Parco vengono prodotte farine di castagne DOP) soprattutto per l'aspetto legato al turismo eco-compatibile.
Ne sono un esempio il recupero di antichi metati utilizzati in passato per l'essiccazione delle castagne ed ora riconvertiti ad un uso ricettivo (es. i bivacchi della Val Bratica a Casarola, PR) e l'utilizzo dei castagneti come luogo di soggiorni didattico-culturali dedicati a studenti e ragazzi.